4 sono le competenze che oggi deve avere una buona ed efficace comunicazione finanziaria.

4 le qualità che fanno assimilare l’attività delle Investor Relations a un’arte.

Per quanto il paragone possa sembrare ardito, e per quanto sia ardita l’affermazione in sè e per sè, la confluenza di queste 4 caratteristiche professionalizzanti fa propendere più per una attività che esige talento, passione e un’innata capacità di comunicare come solo un’arte richiede, che per una normale attività di comunicazione finanziaria.

Occorrono infatti:

1. Conoscenza normativa

La professionalità di un buon IR si misura con un’ottima conoscenza della normativa.

Da un punto di vista legislativo e regolamentare il nostro paese non ha nulla da invidiare alle grandi tradizioni dei paesi anglosassoni: Direttive Comunitarie, produzione Consob, attività regolamentare di Borsa divengono il pane quotidiano per un buona attività di IR, senza trascurare i continui portati dell’attività legislativa primaria.

L’aggiornamento normativo è il primo e fondamentale step per poter operare al passo coi tempi e nel rispetto dei vari adempimenti legislativi.

2. Conoscenza delle tecniche di bilancio

Dove una volta bastava leggere un bilancio e la nota integrativa per essere in grado di scrivere un comunicato stampa, oggi invece tali competenze sono considerate superate da una serie di attività di analisi e di comprensione dei documenti contabili che vanno oltre il normale studio di tali aspetti.

Nella maggior parte dei casi infatti è richiesta un’attività di interpretazione della rilevanza delle informazioni finanziarie, di selezione di quelle che sono più utili agli investitori per una consapevole scelta di investimento. Occorre allora ampliare l’analisi finanziaria e procedere a confronti, spesso superando i confini del mercato domestico, saper interpretare i benchmarking, comprendere le logiche di investimento.

3. Conoscenza delle tecniche di comunicazione

L’IR basa la propria essenza sulla capacità relazionale, su regole del gioco che presuppongono sia coerenza che  trasparenza e correttezza; ultimo, ma non in ordine di importanza, un forte senso etico.

E’ importante non solo il dato che si comunica ma anche come lo si comunica, secondo regole basate su un approccio qualitativo e non solo quantitativo, affiancando il cliente e imparando a lavorare con la società e non solo  per la società cliente.

Costruire insieme un business plan nell’ambito della comunicazione finanziaria, creare una sinergia di forze, di messaggi e di contenuti è il punto di partenza per un’attività di IR di successo.

4. Conoscenza del mondo finanziario

L’IR non è altro che un interlocutore istituzionale degli investitori.

Ci si attende da un buon IR che sia consapevole di ricoprire un ruolo fondamentale per la vita di una società quotata: deve essere percepito dai decision makers del mondo finanziario come un interlocutore autorevole ed affidabile, in grado non solo di interpretare i dati contabili ma anche di tradurli alla comunità finanziaria.

In un’ultima analisi: è azzardato considerare l’attività di Investor Relations come un’arte?

La nostra risposta è sì. Con una precisazione.

Occorre percepire il valore di questa professione, il suo ruolo strategico e specialmente non confonderla con un un’attività da improvvisare.