Rispetto all’attività di investor relation internet è uno strumento di grande potenzialità. Il suo utilizzo permette, senza dubbio, una comunicazione tempestiva, facilmente consultabile, diretta, veloce e personalizzabile. D’altro canto uno dei limiti, se così si può definire, dell’uso di internet, in chiave di investor relation, è che si tratta di una strada di non ritorno, nel senso che nel momento in cui si comincia a comunicare con questo strumento è fortemente controproducente non farlo più o interromperne il flusso. Sembra questa una cosa ovvia, ma proprio la funzione dell’investor relation per la sua capacità di influenzare la percezione da parte di stakeholder esterni della solidità economica, finanziaria e gestionale di un’azienda, nonchè delle prospettive future della stessa, va gestita da figure professionali molto vicine ai centri decisionali e di vertice del contesto societario. Motivo per cui l’informazione, non mediata, che viene immessa in rete deve essere oggetto di una supervisione di alto livello e allo stesso tempo essere costante sia in termini di tempestività che di contenuti in essa veicolati. Ora il limite di molti Gruppi italiani è quello che spesso non è stata ancora metabolizzata a dovere una cultura “dell’informazione trasparente” come leva strategica di comunicazione (cosa diversa dalla cultura anglosassone) e non di rado, sino ad oggi, ci si preoccupava principalmente di assolvere alla sola comunicazione imposta dalla legge. In altre parole, bisogna avere il coraggio di comunicare “sempre” anche quando i risultati economico – gestionali non sono necessariamente positivi. Data la caratteristica del canale questo (ed è nostra opinione) potrebbe ingenerare, se non ben gestito, un effetto di amplificazione dell’informazione, soprattutto se negativa, con effetti intuibili sui corsi dei titoli azionari e sul conseguente livello di capitalizzazione della nostra società in borsa. Il tutto anche per dire che se una società sceglie di utilizzare questo canale deve di converso porre in essere una serie di comportamenti che rendano l’uso stesso del canale coerente a tutto l’impianto di comunicazione d’impresa della società e/o del Gruppo, fino a quel momento posto in essere. Un altro effetto positivo/ negativo dell’adozione di internet a favore della funzione di investor relation è il necessario uso concertato di altri strumenti e canali di comunicazione a supporto e/o a latere del canale telematico. Far nascere un sito e un relativo servizio di e-mail dedicato a un target specifico implica un supporto ed un’integrazione con altre discipline della comunicazione: come, ad esempio, il direct marketing e le relazioni pubbliche (media relation e incontri ad hoc). A nostro avviso, quindi internet è uno strumento / canale efficace se integrato coerentemente ad un mix di iniziative come road show, incontri one to one, azioni di ufficio stampa, ecc.. Oggi sicuramente non è un canale sostitutivo (anche se le potenzialità ci sono), ma integrativo e incidente nelle modalità di utilizzo ad altri canali e strumenti di comunicazione. Volendo poi fare un accenno ai limiti e alle potenzialità dello strumento/ canale, va rilevato che l’adozione di internet fa sì che una società si fa percepire come “al passo coi tempi”, dinamica e pronta a rispondere ai cambiamenti. Ora è relativamente facile aprire un sito, progettarlo bene, e renderlo appetibile grazie a informazioni personalizzate e tagliate ad hoc per gli stakeholder di riferimento. Quello che è certamente più complesso è mantenere un livello di servizio che sia nel tempo efficiente ed efficace. Con questo (e qualcuno potrà sembrare ovvio) si vuole sottolineare che impegnarsi con internet richiede risorse e competenze professionali non da poco. Il punto forte e debole di interne, infatti, è proprio ciò che c’è dietro, il lavoro costante di professionisti che anonimamente possono rendere questo canale di grande valore aggiunto o di converso un semplice “qualcosa in più”. Quindi, proprio perchè i mercati e gli attori in essi operanti hanno bisogno di informazioni, veloci esaustive, analitiche e trasparenti internet è un ottimo canale in tal senso, ma deve essere pensato e supportato adeguatamente. Questo comporta un coraggio da parte del sistema imprenditoriale di ripensarsi anche sotto un profilo organizzativo. Il costo di internet non è rappresentato tanto dall’onere finanziario necessario a sostenerlo, ma dal cambio di atteggiamento e mentalità utile per fare di questo canale/strumento di comunicazione un organo endogeno e non esogeno all’impresa.

Umberto Febbraro

(Partner GPG Associati – Comunicazione d’impresa)