Con il termine business space si fa riferimento all’insieme di stakeholders più direttamente coinvolti nell’attività aziendale (investitori, dipendenti, clienti, fornitori, concorrenti attuali e potenziali), interessati a conoscere la performance economica. L’enviromental space vede invece la presenza di soggetti legati all’impresa da relazioni più deboli che, pur con il dovuto riguardo alla performance economica, danno maggiore rilievo alla performance sociale, in particolare, alla capacità di creare occupazione, alla qualità del lavoro in azienda, alla qualità dei prodotti e, più in generale, all’impatto dell’attività caratteristica sull’ambiente sociale. Tradizionalmente le imprese tendono a privilegiare le relazioni con la prima categoria di stakeholders e, nel rispetto degli obblighi di informativa societaria imposti da norme e regolamenti emessi dalle autorità di controllo, a trasmettere contenuti di carattere prevalentemente economico e finanziario. Gli anni più recenti hanno visto un interessamento crescente alla dimensione etica dell’attività aziendale, rendendo indispensabile la ricerca di nuovi strumenti che permettessero di comunicarla. Da qui il progetto di una comunicazione integrata in cui la dimensione sociale si affianchi a quella economico-finanziaria.Quando parliamo di comunicazione integrata facciamo riferimento ad un progetto che includa tutte le aree della comunicazione e che permetta di rappresentare la performance complessiva dell’impresa. I destinatari della comunicazione integrata sono sia destinatari generici, quali collettività, pubblici poteri, associazioni di categoria, sia destinatari specifici, quali i socially responsible investors. Gli SRI, molto diffusi nei paesi anglosassoni e particolarmente negli USA, hanno politiche di asset allocation di tipo etico, ovvero misurano le performance sociali oltre a quelle economiche nelle scelte tra le diverse alternative di investimento. I fondi SRI si distinguono in:

– Fondi di prima generazione, che adottano criteri di tipo negativo (escludendo le società che trascurano l’impatto sociale dell’attività caratteristica d’impresa)

– Fondi di seconda generazione, che utilizzano un mix di criteri positivi e negativi

– Fondi terza generazione
, che incorporano nell’analisi finanziaria variabili etiche

– Fondi di quarta generazione, che hanno interazione continua con l’impresa, anche attraverso forme di partecipazione. Il linguaggio della comunicazione integrata si esplica attraverso il bilancio sociale, il codice etico e le notizie sull’azione sociale (fondazioni, donazioni, sponsorizzazioni sociali). Negli anni Settanta si afferma in Europa il concetto di bilancio sociale come strumento attraverso il quale l’impresa comunica la propria performance sociale con particolare riferimento alle condizioni di lavoro. Negli anni Ottanta affiora una sensibilità crescente nei confronti della tutela dell’ambiente, che origina uno spostamento di attenzione nella comunicazione sociale verso nuovi e più distanti stakeholders. Si afferma in questa fase lo strumento del bilancio ambientale, volto a misurare l’impatto ambientale dell’attività d’impresa. Nell’attuale fase storica, la dimensione etica dell’attività aziendale diviene sempre più importante e l’esigenza di comunicarla trova espressione nel bilancio etico. La comunicazione integrata evidenzia la performance d’impresa nelle sue diverse componenti, tende a bilanciare gli aspetti economico-finanziari con quelli sociali, contribuendo alla diffusione ed alla creazione di nuovo valore.

Redazione IR Top, Cristina Fragni, Antonio Girani