“La missione del Gruppo AISoftw@re consiste nella creazione di valore aggiunto alle informazioni, trasformando la conoscenza delle organizzazioni in reale vantaggio competitivo. In che modo il knowledge management può diventare fonte di vantaggio competitivo?”

“Il KM è un processo che consente un’efficiente creazione e distribuzione della conoscenza a partire dalle informazioni aziendali; ne consegue che i vantaggi competitivi sono molteplici, ad esempio:

– fornire gli strumenti per migliorare i processi decisionali;

– ridurre gli sprechi di tempo nella ricerca delle informazioni migliorando l’efficienza dei dipendenti (o magari dando loro la possibilità di effettuare una pausa caffè in più);

– creare, distribuire la conoscenza aziendale fra i dipendenti rendendola un patrimonio aziendale e non del singolo.

 

Questi i vantaggi principali, molto dipende poi dai processi ai quali viene applicato.

 

“Quali prodotti sono rivolti al Knowledge management?”

“Al momento l’intera gamma dei prodotti della società Knowledge Stones è rivolta alle problematiche relative alla gestione, diffusione e condivisione della conoscenza, nella sua accezione più ampia. Ma anche la nostra partecipata MindMotion dispone di prodotti dedicati alla gestione dei “knowledge asset” ed alla valorizzazione delle conoscenze dei “knowledge worker”.

 

“Quali sono le caratteristiche del mercato di riferimento?”

“Non esiste un mercato preferenziale, il KM rappresenta un’esigenza trasversale alle varie tipologie di mercato. Per fare esempi concreti, nell’editoria una corretta gestione del patrimonio informativo consente di ottimizzare i costi di produzione e di far condividere ai vari redattori tale patrimonio; nelle banche possono venir risolti problemi particolari come quello di analisi della concorrenza o di gestione delle normative; nelle aziende farmaceutiche riesce utile per la gestione, solo per citare un esempio, dell’enorme massa di documenti necessari per la registrazione di un brevetto.

 

“Come viene recepito dalle società italiane un investimento nella gestione e nella diffusione della conoscenza interna?”

“Da un lato si avverte la necessità di strumenti che consentano di gestire al meglio il patrimonio informativo aziendale ai fini del miglioramento della capacità competitiva dell’azienda e della creazione di valore di lungo periodo, dall’altro sussiste una certa diffidenza verso una tecnologia/prodotto che difficilmente si presta ad essere scientificamente valutata tramite strumenti di ROI”.

“A quale settore vi rivolgete?”

“Non esiste un vero e proprio ambito privilegiato, i settori aziendali coinvolti sono tutti quelli “sommersi” dalle informazioni.

“Esiste una correlazione con le dimensioni aziendali?”

” In termini di prezzi di vendita, certamente. In termine di necessità di utilizzo chiaramente no, ci possono essere piccole realtà fortemente connaturate ad un uso del KM.

 

“Quali competenze distintive richiede il Knowledge Management?

” Il Knowledge manager deve avere una chiara visione dell’importanza strategica delle risorse informative, mentre agli utenti normali non è richiesta alcuna competenza specifica, anzi, è il prodotto che proattivamente li facilità nel loro lavoro

 

“Fattori Critici di Successo dell’attività?”

“Nella stessa misura, overload o scarsità di informazioni”.

 

“Quali sono i vantaggi ottenibili per la società?”

“I vantaggi sono diversi, un elenco può forse essere utile ad evidenziarne i principali”.

 

1) Riduzione del costo lavoro: gli addetti non sono più chiamati a gestire manualmente la classificazione, la marcatura, i collegamenti ipertestuali e l’organizzazione di contenuti disomogenei.

2) Incremento della produttività: grazie ad un’accurata attività ricerca focalizzata sulla profilazione e la categorizzazione delle informazioni, si riduce il tempo sprecato nella ricerca e nel riscontro dei documenti.

3) Ottimizzazione del lavoro: la possibilità di identificare contenuti e profili coerenti fra loro consente di ridurre considerevolmente i tempi e l’impegno richiesti per l’elaborazione delle informazioni.

4) Aggiornamento tempestivo: gli utenti possono essere avvisati in tempo reale, tramite e-mail o SMS, circa nuovi contenuti informativi di loro pertinenza e possono a loro volta interagire utilizzando i medesimi strumenti.

5) Potenziamento del patrimonio di informazioni: una grande massa di informazioni può essere automaticamente categorizzata e utilizzata per migliorare la conoscenza a livello corporate.

6) Sviluppo del livello di expertise: l’associazione fra i diversi profili degli utenti favorisce la creazione di nuovi centri di competenza interni.

7) Riduzione del “time to market”: l’uso delle tecnologie per i processi di KM riduce il ciclo di sviluppo dei prodotti.

8) Maggiore impulso agli investimenti e ai processi operativi: le informazioni prodotte le applicazioni CRM e B2B, qualunque sia il loro formato, vengono ricevute e organizzare in maniera strutturata e omogenea.

9) Miglioramento dell’attività commerciale: il personale addetto può disporre di tutte le informazioni rilevanti ai fini delle vendite: dati sulla clientela, prodotti, mercati e così via.

 

“Che differenza esiste tra e Learning e Knowledge Management?”

“Sono due realtà differenti, anche se complementari”.

 

IR Top ha intervistato Riccardo Di Marcantonio, Responsabile marketing di KStones, società del gruppo AISoftw@re