Un’informazione puntuale, credibile e constante sulle organizzazioni economiche, sullo sviluppo e sui risultati sociali rappresenta l’elemento chiave su cui fondare società sostenibili. La comunità, gli investitori, i governi e le diverse attività commerciali hanno bisogno di informazioni attendibili per indirizzare effettivamente le sfide dello sviluppo del 21esimo secolo.

Ci sono parecchi modi per informare i propri clienti, i dipendenti e i pubblici di riferimento, delle politiche, delle strategie, del modo di agire sul mercato, dei prodotti, dell’attività che un’azienda sceglie di intraprendere.

La “mission aziendale” e la sua condivisione sono elementi rilevanti per avere il consenso della clientela, del proprio personale, dell’opinione pubblica.

Il consumatore sempre più spesso fa una scelta di appartenenza, premia l’azienda con cui si identifica, con cui condivide una storia fatta di scelte sociali, ecologiche, o altre ancora. In altri termini, il consumatore si schiera, ha imparato a partecipare, a boicottare quelle aziende che utilizzano i suoi soldi per investire in attività a lui contrarie in termini etici.

Diventa sempre più importante l’impegno esplicito e concreto che un’azienda promuove. Non è pertanto solo un impegno economico, bensì è l’intera cultura aziendale che deve prima di tutto cercare in sè una propria coerenza e un proprio stile. L’azienda trova pertanto all’esterno una sua rappresentazione nell’immaginario collettivo, interagisce con il tessuto sociale e predispone dei sensori per conoscere sempre di più il proprio mercato, in un percorso di avvicinamento che spesso travalica i confini del semplice marketing.

Tutto questo ha portato alla delineazione di veri e propri modelli di rendicontazione sociale, che identificano nel Bilancio Sociale la somma di una serie di bilanci, aggregati per il fatto che l’impresa è una ed è il solo interlocutore capace di compierne una sintesi, ma con utilità diverse, a seconda del pubblico di riferimento.

La prima esperienza di un affiancamento di informazioni a carattere sociale al bilancio economico e finanziario risale al 1938, quando in Germania la società AEG pubblicò un quadro statistico delle prestazioni a favore del personale e delle spese sostenute per la collettività. 

In Francia l’obbligatorietà è venuta con la legge n.77/69 del 1977 che prevede l’impegno per le imprese con più di 300 dipendenti di redigere e di pubblicare un Bilancio Sociale.

In Gran Bretagna, patria dell’informazione sociale, si è fatto ricorso ad altri strumenti, ad esempio codici di comportamento, dai quali emergono impegni assunti dall’impresa verso particolari interlocutori. 

Negli Stati Uniti, a partire dagli anni ’70, le aziende, sotto la pressione della collettività così come dello Stato, hanno dedicato sempre maggiore attenzione alle problematiche sociali legate allo svolgimento dell’attività produttiva.

Per connotare “operativamente” il percorso di costruzione del Bilancio Sociale è opportuno individuare quali sono stati i principali modelli di riferimento per la realizzazione di un sistema di social accountability riconosciuti a livello internazionale.

 

Il progetto Global Reporting Initiative (GRI).

E’ struttura creata nel 1997 nell’ambito di alcune istituzioni europee e supportata da imprese, enti e organizzazioni non governative, finalizzata a sviluppare linee guida applicative a livello internazionale per fornire relazioni sui risultati economici, di sviluppo e sociali , inizialmente per le corporazioni ed eventualmente per ogni business, siano organizzazioni governative e non.

Le linee guida hanno come obiettivo quello di creare un sistema di “sustainabilitly reporting” con caratteristiche di comparabilità, affidabilità (attraverso la definizione di principi di riferimento) e di verificabilità a livello della cosiddetta “triple bottom line” (impatto sociale, ambientale ed economico).

Una cognizione generale dell’importanza del lavoro della “sustainability reporting” renderà capaci le corporazioni, i governi, le NGO (organizzazioni non governative), gli investitori, i lavoratori e gli altri stakeholder di stimare i progressi delle organizzazioni nelle loro implementazioni di iniziative volontarie e altre pratiche promettenti che supportino uno sviluppo sostenibile. Allo stesso tempo, una struttura comune servirà ad identificare e come punto di riferimento il modo più idoneo a supportare le decisioni interne.

Gli Investitori, riconoscendo i limiti delle informazioni contenute nei documenti finanziari tradizionali, stanno cercando altre informazioni sempre più qualitative, che rendano loro più consapevoli delle scelte imprenditoriali, di ricerca e sviluppo, permettendo loro di comparare l’azienda ai principali competitor. I clienti e i consumatori sono interessati ai processi, ai materiali utilizzati, ai prodotti e soprattutto alla reputazione.

Del GRI fanno parte il CERES (The Coalition for Environmentally Responsible Economies – www.ceres.org), il Tellus Institute (www.tellus.org) e United Nations Environment Programme (www.unep.org)

AccountAbility 1000 – AA1000

E’ uno standard di processo per la rendicontazione di tipo sociale che rivolge particolare attenzione al dialogo/confronto con gli stakeholder.

Si tratta di uno standard sviluppato dall’ISEA (Institute of Social and Ethical Accountability), verificato e approvato dal suo Consiglio.

AA 1000 si pone come uno standard di base, di responsabilità, centrato sull’obiettivo di fornire qualità al processo di accounting, auditing e reporting etico e sociale, per favorire un percorso di sviluppo sostenibile. 

Ha due possibilità di utilizzo:

1. Una valutazione comune per rafforzare la qualità degli standard specializzati di responsabilità;

2. Un sistema di processo autonomo per gestire e comunicare bilancio e performance sociali ed etiche.

AA 1000 non è uno standard certificabile, ma uno strumento per incoraggiare l’innovazione su dei principi chiave di qualità, fornendo garanzie agli stakeholder, proprio in merito alla qualità dell’accounting, auditing e reporting sociale ed etico delle Organizzazioni di riferimento.

Non fornisce una struttura per la risoluzione dei conflitti tra Organizzazione e Gruppi di interesse collegati ma dà un processo con cui costruire un rapporto comune ed una fiducia reciproca.

La scala dei principi su cui si basa AA 1000 ha un ordine gerarchico:

1. Il processo è governato dal principio di accountability;

2. La responsabilità organizzativa è direttamente indirizzata dall’inclusività del processo;

3. L’inclusività è supportata da:

a) scopo e natura del processo che a sua volta deve prevedere completezza, materialità, regolarità e tempestività;

b) sinificatività nell’informazione che riunisce garanzie di qualità dell’informazione e accessibilità;

c) gestione del processo nel tempo con il suo miglioramento continuo.

Lo sviluppo del processo di AA 1000 si articola in cinque fasi che si sviluppano prevalentemente in maniera lineare, anche con possibilità di ripetizione:

1. Planning. Vengono definiti i valori e gli obiettivi sociali ed etici dell’organizzazione e vengono identificati gli stakeholder;

2. Accounting. Viene definito lo scopo del processo, vengono raccolte ed analizzate le informazioni, identificati gli indicatori e gli obiettivi, sviluppato un piano di miglioramento;

3. Auditing e reporting. Viene realizzata una comunicazione scritta o verbale (report) da sottoporre agli stakeholder per ottenerne una condivisione;

Di particolare rilevanza è il processo di Auditing, con il quale si fa riferimento a tutti i processi di valutazione che sono esaminati da un organismo esterno ed indipendente che sotto la propria responsabilità fornisce garanzie rispetto alla qualità del processo e del report. Per fare questo, è indispensabile rispettare principi quali Integrità, Obiettività ed indipendenza. Competenza professionale, Comportamento professionale (rigore, giudizio, significatività, chiarezza nella comunicazione), Riservatezza, Adeguata attenzione agli stakeholder.

4. Embedding. Vengono istituiti sistemi (gestione e raccolta delle informazioni, implementazione dei valori, audit interna), sviluppati per rafforzare il processo e per integrarlo nel migliore dei modi;

5. Stakeholder engagement. L’Organizzazione in tutte le fasi del processo rimane in stretto collegamento con i suoi Gruppi di interesse.

Il coinvolgimento è il punto centrale di AA 1000: la costruzione di relazioni stabili, costanti e durature con i diversi stakeholder consente di migliorare le responsabilità e le performance dell’Organizzazione.

Le relazioni tra AA 1000 e gli altri standard, vengono illustrate dalle linee guida. Esse sono divise in tre sezioni, e servono a:

1. Introdurre una selezione degli standard e strumenti di management per l’accountability;

2. Esaminare gli standard e i mezzi del management;

3. Identificare il modo in cui gli standard e gli strumenti di management possono essere usati per supportare AA 1000.

 

La Valutazione dell’Accountability

Il miglioramento della responsabilità e delle performance organizzative ottenute utilizzando lo standard AA 1000 sarà possibile solo attraverso una comunicazione a due vie tra l’Organizzazione ed i propri stakeholder. Requisiti fondamentali di tali rapporti sono:

A) Comprensione del valore da parte degli stakeholder;

B) Significatività per gli stessi stakeholder.

Per ottenere ciò, è necessario fare una valutazione qualitativa sull’esistenza della reale informazione contenuta nel report ed il suo significato.

Gli stakeholder debbono essere aiutati a capire il loro posizionamento all’interno di un’impresa, l’accountability di quest’ultima e debbono avere la possibilità di confrontare i report sociali ed etici di altre Organizzazioni.

 

Le “norme” SA 8000

Sono certificazioni di standard internazionale in tema di diritti dei lavoratori (capitale umano), che attestano l’operato delle imprese e permettono di migliorare le condizioni e l’ambiente di lavoro, oltre a ridurre il rischio di incidenti e di migliorare la reputazione dell’impresa sul mercato.

Questo nuovo standard internazionale di certificazione riguarda il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro, permettendo ad un’azienda di:

a) sviluppare, mantenere e rafforzare politiche e procedure per gestire le situazioni che essa può controllare o influenzare;

b) dimostrare alle parti interessate che le politiche, le procedure e le prassi sono conformi ai requisiti della presente normativa;

I requisiti della presente normativa devono essere applicati universalmente in relazione alla collocazione geografica, al settore industriale e alla dimensioni dell’azienda.

L’azienda deve osservare le leggi nazionali e le altri leggi vigenti, gli altri requisiti sottoscritti dall’azienda e le presente normativa. Quando le leggi nazionali e le altre leggi vigenti, gli altri requisiti sottoscritti, e la presente normativa, riguardano la stessa materia, si applica la normativa che risulta più restrittiva.

L’impegno etico e sociale di un’impresa oltre ad essere testimoniato dal proprio Codice etico e/o Bilancio sociale, può anche essere certificato.

Questa norma non nasce nello stesso modo in cui si sono sviluppate le certificazioni tecniche e qualitative (es. ISO 9000), ma dal CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency, www.cepaa.org ), emanazione del CEP (Council of Economic priorities), istituto statunitense fondato nel 1969 per fornire agli investitori ed ai consumatori, strumenti informativi per analizzare le performance sociali delle aziende.

 

 

Il CEPAA ha per missione lo scopo di rendere le organizzazioni in grado di essere socialmente responsabili, riunendo i principali stakeholder per sviluppare standard volontari basati sul consenso, accreditando organizzazioni qualificate per verificare la conformità, promuovendo la conoscenza e comprensione dello standard e incoraggiandone l’attuazione a livello mondiale. L’organismo raccoglie 21 membri, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni non governative, di associazioni che tutelano i diritti umani e dell’infanzia, di imprese che investono in modo socialmente responsabile, dei società di certificazione.

Lo standard e le relative procedure di accreditamento e certificazione nascono in un ottica globale e transnazionale, pur recependo le peculiarità normative locali.

La validità dello standard SA 8000 è testimoniata dall’esistenza di altri due importanti documenti che hanno la stessa origine. 

1) Il Global Compact, il patto globale proposto, nel gennaio 1999, dal Presidente delle Nazioni Unite, Kofi Annan, al sistema mondiale degli affari ed alle forze imprenditoriali e capitalistiche, che in nove punti, due sui diritti umani, quattro sui principi di gestione della forma lavoro, tre sull’ambiente, chiede un impegno per :

A) Supportare e rispettare la protezione dei diritti umani nella loro sfera di influenza;

B) Assicurare che le proprie società non si rendano complici di abusi verso i diritti umani;

C) Sostenere la libertà di associazione e l’effettivo riconoscimento del diritto alla contrattazione collettiva;

D) Eliminare tutte le forme di lavoro forzato ed obbligatorie;

E) Abolire effettivamente il lavoro infantile;

F) Eliminare le discriminazioni relative all’impiego e all’occupazione;

G) Supportare un approccio precauzionale alle sfide ambientali;

H) Intraprendere iniziative per promuovere una maggiore responsabilità ambientale;

I) Incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie amichevoli verso l’ambiente.

2) La Carta dei doveri umani, promulgata dall’ ICHD (International Council of Human Duties), che sancisce il rifiuto per lo sfruttamento del lavoro minorile e rivendica le pari opportunità tra uomo e donna.

 

 Antonio Girani, Redazione IR TOP

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