Con il termine Shareholder Identification (SID) ci si riferisce all’arte e alla scienza di comprendere quali siano gli investitori, istituzionali e retail, internazionali e domestici, che detengono i titoli di una società ad un determinato momento. L’obiettivo principale dell’identificazione dell’azionariato consiste nell’estrazione dalle principali fonti di riferimento (Libro Soci, Database interni della società, fonti pubbliche ed altri database) quali siano gli azionisti che partecipano al capitale della società, quelli che effettivamente decidono le strategie d’investimento e coloro che hanno il diritto di voto. L’identificazione dell’azionariato permette, inoltre, di individuare quali siano i proprietari finali delle azioni ovvero i “Beneficial Owners” dagli “Investment Managers” ovvero coloro che gestiscono gli asset dei Beneficial owners e prendono per conto di essi le decisioni d’investimento e di voto nelle assemblee. Tale differenziazione tra gli investitori di origine anglosassone non trova logicamente riscontro tra gli investitori istituzionali europei che hanno una perfetta identificazione tra le due figure (salvo i cc.dd. fondi pensione).

 

Una corretta identificazione dei propri azionisti istituzionali e della sempre più rilevante componente retail è il primo passo per l’attuazione di una strategia di comunicazione che possa trasformarsi in un vero e proprio asset della società.

 

Le principali motivazioni che portarono allo sviluppo delle tecniche di Shareholder identification negli Stati Uniti debbono ricondursi al periodo tra gli anni ’70 e ’80. Tra queste ricordiamo:

 

  • La ricerca di tecniche di difesa più efficienti contro le “scalate ostili” promosse in quel periodo;
  • Il passaggio, alla fine degli anni 80, verso la valutazione come fattore motivante
  • La ricerca da parte del management di un crescente controllo aziendale attraverso la conoscenza delle componenti principali dell’azionariato.

 

Per capire a fondo il concetto, vediamo quali sono le tecniche e le fonti di identificazione sviluppate negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Italia:

 

STATI UNITI

 

Meccanismi di identificazione

 

  • Fonti pubbliche (13f , 13d, 13g e fondi comuni di investimento)
  • Modifiche delle posizioni in titoli presso la DTC
  • Liste azionisti presso i Global e local custodians
  • Contatti diretti con gli investitori istituzionali
  • Liste NOBO (Non Objective Beneficial Owners)

 

 

GRAN BRETAGNA

 

Meccanismi di identificazione

 

  • Libro Soci
  • 212 form (obblighi di comunicazione simili ai 13F etc.)
  • possessi > 3% se “material”
  • possessi > 10% per società di gestione
  • ADR o Ricevuta di deposito (tipologia Americana)
  • Contatti diretti con gli investitori

 

ITALIA

 

Meccanismi di identificazione:

 

  • Posizioni azionarie delle banche depositarie presso Monte Titoli in sede di stacco dividendi
  • possessi > 2% trasmessi alla Consob
  • Pubblicazione dei dati da parte delle società di gestione
  • Lista dei partecipanti alle assemblee
  • Libro Soci
  • Contatti diretti con gli investitori 

In conclusione, l’attività di shareholder identification, attraverso l’individuazione delle principali componenti dell’azionariato, permette di predisporre ed avviare una strategia di comunicazione mirata, rivolta agli azionisti istituzionali e/o retail, tale da garantire un forte supporto verso il management della società. La trasparenza e la capillarizzazione dell’informazione diviene, quindi, lo strumento principale per risolvere problematiche nel cambio gestionale, problematiche di valutazione – ottimizzazione & comunicazione, problematiche di controllo – shareholder activism, sviluppare coerenti politiche aziendali – migliorando il consenso degli azionisti e, infine, creare una solida base azionaria consapevole e fidelizzata.

 

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